Cinguettare stanca

Ho un dubbio che mi tormenta: ma a cosa caspita serve Twitter? Cinguetto da giorni e giorni e ancora non ho scoperto esattamente il significato intrinseco di questo ennesimo socialcoso. Dicono che sia una specie di Ulisse di Joyce, ovvero un flusso di coscienza digitale che si snoda su tutta la faccia del pianeta, con interazioni assai sorprendenti: a me per adesso fa venire soprattutto mal di testa, proprio come l’Ulisse di Joyce, del resto. Che tra parentesi non sono mai riuscita a leggere oltre le due pagine, faccio pubblica ammenda.
Però io sono di indole curiosa, quindi, tempo permettendo, devo smontare anche questo giocattolo prima di decidere che per me non funziona. Del resto mettendo in ordine la mia stanza delle riflessioni (vi lascio immaginare quale) ho ritrovato un articolo su una rivista di qualche anno fa, in cui si accennava a un nuovo fenomeno di costume che stava prendendo piede oltroceano, un certo Facebook. L’articolo si chiudeva con una domanda inquietante: riuscirà questa bizzarra moda a sbarcare anche in Italia? La conclusione era del tipo "lo scopriremo solo vivendo", quindi in realtà lo abbiamo già scoperto, siamo fortunati. Comunque bell’articolo, l’ho messo insieme a quel ritaglio di giornale della prima settimana di settembre del 2001, in cui la cronista di moda suggeriva New York come meta ideale per lo shopping autunnale.
Il problema è che il futuro corre in fretta e noi abbiamo ben poca capacità di previsione.
Leggo adesso che qualcuno ha suggerito di candidare Internet per il prossimo Nobel per la pace. Mah, non saprei. Per quel che mi riguarda amo profondamente la rete e ciò che rappresenta, ma la vedo soprattutto come uno strumento abbastanza accessibile in grado di svolgere egregiamente il proprio compito: gli stessi requisiti di una pentola a pressione, per dire. No, se dovessi scegliere preferirei premiare le singole persone: siamo sempre noi che facciamo la differenza, che utilizziamo la tecnologia ma ci mettiamo dentro l’arte e il contenuto (nella rete, ma anche nella pentola a pressione).
Tornando al mio flusso di coscienza digitale, adesso cercherò di emergere dalla mia immersione in Twitter con qualche idea chiara, e poi deciderò se fa per me o no. Perchè a volte si ha l’impressione di sentire solo un gran rumore di fondo, eppure con internet vale sempre la pena di tentare, cercando di sintonizzarsi sulle note limpide nascoste da tutto questo cinguettio.

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12 risposte a Cinguettare stanca

  1. Notforever ha detto:

    ci sono anche io su twitter e mi sa tanto che non l’ho capito…
    comunque sia concordo con te sul fatto che ognuno di noi fa la differenza, nella rete come in ogni altro ambito

  2. ziacris ha detto:

    Non ci penso nemmeno di imbarcarmi con Twitter, già non mi piace Face, figuriamo un altro social, basta la rete va presa per quella è , per me un ottimo strumento per esorcizzare la paura, per il sano e buon cavoleggio quotidiano

  3. juliaset ha detto:

    @Notforever: per ora lo uso per lavoro, mi sembra l’unico modo sensato, a meno di non essere una superstar…comunque sia Twitter che Face che Linkedin eccc, sono ancora strumenti grezzi, credo che cambieranno molto nel tempo…come le persone!;-)

    @ziacris: carino cavoleggio, io sono più scurrile!:-)

  4. mammaoggilavora ha detto:

    Come mi sento vecchia…
    bon twitter non mi interessa per ora, sono mezzi che hanno il loro senso se ti piace dare messaggi flash a destra e a manca, o se hai una comunita’ mirata con cui restare in contatto.

    FB non lo uso veramente, lo subisco da imbucata,.per restare in contatto con una amica single molto attiva che ci pubblica la vita intera. Ma e’ una frequentazione davvero passiva…

    Linkedin uno lo usa se vuole fare "la scalata" per cambiare lavoro, o se hai veramente un gruppo di contatti per presentare lavori insieme,,, ci sono persone che mettono nella propria rete di conoscenze anche lo zio il cane e il lattaio, non trovandomi in nessuna di queste situazioni lo uso poco.

  5. AdamsRib ha detto:

    Io l’ho uso prevalentemente per leggere alcune notizie che mi possono interessare, essendomi "iscritta" a una serie di associazioni e simili. Per il resto, nulla è migliore di un blog per "cinguettare" su di sè e su ciò che ci piace

  6. SissiToGo ha detto:

    oh no! per il momento sono immune da twitter, ma sento che il nuovo pc in arrivo abbatterà anke qst ultima barriera…e la rete mi inghiottirà completamente!

    e poi vorrei aggiungere che le persone fanno la differenze, ma l’unione fa la forza.

    e con qsta perla di saggezza vi auguro bonne nuit 🙂

    s.

  7. utente anonimo ha detto:

    Anche io, per il momento (mai dire mai) sono immune da Twitter. In compenso, però, un mio collega ha istituito sul giornale una rubrica semiseria sugli usi e i costumi di chi vive nella nostra provincia. E ci ha tenuto molto a chiamarla, appunto, "Twitter". Avrà lunga vita o sarà solo una meteora? Purtroppo: "Lo scopriremo solo vivendoooooo"…
    😉
    mammasidiventa

  8. juliaset ha detto:

    @mammaoggilavor: in effetti io uso i socialcosi più o meno con le finalità che hai descritto tu, e Facebook mi diverte, ma alla fine lo uso praticamente per "messaggiare" a basso costo. Se ho del tempo libero da dedicare al web in genere preferisco le buone vecchie mail e naturalmente i blog!

    @Adamsrib: sì, i blog vincono sempre!:-))

    @sissi: ti quoto completamente!:-))

    @mammasidiventa: attenti al Copyright!:-)) Sono tutte cose potenzialmente utili e buone, bisogna vedere, appunto…

  9. PieroPa ha detto:

    Buona serata, amica dei ‘socialcosi’!

  10. Strato2006 ha detto:

    Twitter? Il canarino di Silvester?

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